Protagonista, di questa triviale e miserabile rappresentazione, è stato un consigliere comunale di opposizione in evidente crisi di “astinenza” da egocentrismo e privo di attributi

(Carlo Carrillo) – Nella giornata di ieri l’altro, giovedì 14 ottobre 2021, fu convocato un consiglio comunale con un ordinatorio pregno di importanti e fondamentali punti che, secondo la scaletta predisposta dall’ufficio di Presidenza, prevedeva la surroga della consigliera dimissionaria, Eutalia Esposito, con la relativa presa d’atto e subentro del consigliere Starace, ed a seguire prevedeva l’approvazione di ben due debiti fuori bilancio, riconducibili in capo all’operato delle amministrazioni di Csx che hanno “sgovernato” Castellammare dal giugno 2013 al 5 febbraio 2018, maturati a seguito di sentenze giudiziarie. Un Consiglio Comunale che avrebbe potuto svolgere il proprio lavoro in maniera costruttiva, non solo nell’interesse dell’intera comunità stabiese, anche nella direzione di far chiarezza sui “Papocchi amministrativi”, al fine di individuarne le vere ragioni, maturati proprio nel corso di due precedenti amministrazioni a guida “Piddina” che hanno determinato una GRAVISSIMA ripercussione economica sulle casse dell’Ente e, pertanto, a discapito dei super-salassati cittadini stabiesi. Ma il caso, e non certamente per caso, ha voluto che al primo punto risultasse da esperire un ineludibile obbligo istituzionale costituito dalla surroga del consigliere Eutalia Esposito in quanto dimissionaria, e come da prassi il Consiglio Comunale ottemperò regolarmente e, sempre per established practice, il Presidente D’Apice concesse la parola al neo-consigliere Starace. Poi l’intervento del “giovane neo-consigliere”, senza macchia e senza paura tanto più avulso da parentele scomode, che carico di livore ideologico e personale sembrava voler dimostrare di possedere la personalità adatta per impartire “esclusive lezioni di legalità istituzionale”, ma di questo ne abbiamo parlato sul nostro giornale in giornata di ieri. E accadde che, proprio a questo punto, il dibattito sembrò assumere una connotazione molto vicina all’antico ricordo delle più rinomate e conosciute “Capere”, considerato l’infiammarsi di una polemica (para-politica) nata in ragione di un “generoso” like del Sindaco, comparso nel mese di agosto scorso, a margine di un post su Facebook. Tanto, fino ad arrivare all’intervento di un consigliere comunale in carica, nonché ex Consigliere Regionale, ex Consigliere provinciale ed ex componente del CdA di Sint, il quale attraverso un “comizio” sconclusionato e contraddittorio, privo di qualsivoglia riscontro con la realtà effettuale, esprimendo contenuti frutto esclusivo di una feconda e disturbata immaginazione da riuscire autoconvincendosi, nell’infido e becero tentativo di persuadere anche gli  altri cittadini sodali e non, ritenendosi capace ed in condizioni tali da poter “Bollare”, attraverso un “Giudizio sommario gravemente offensivo e lesivo della dignità umana”, uomo di “Cultura Camorristica” l’autore della libera espressione di una normale “critica politica” emersa attraverso articoli, pubblicati sulla testata giornalistica Stabiapolis regolarmente registrata al tribunale di Torre Annunziata da ben 13 anni. Tutto ciò in relazione alla critica giornalistica espressa a seguito di un atteggiamento pseudo-politico assunto, nell’esercizio della propria funzione, da alcuni consiglieri comunali stabiesi appartenenti, rispettivamente, sia all’area di maggioranza che a quella di opposizione dell’Amministrazione Cimmino. Un delirante intervento protrattosi per appena due minuti, per quel che attiene questa specifica parte, nel corso del quale questo bizzarro ed egocentrico consigliere ha offerto sicuramente il peggio sé in una rappresentazione che, a voler usare un eufemismo, assomiglia molto di più ad un improvvisato tribunale dell’inquisizione, tipico dei professionisti dell’anticamorra, che all’intervento politico di un consigliere comunale eletto dal popolo a tutela del benessere della propria comunità. Due minuti di “lucida ed incontenibile follia”, utilizzati da questo noto “professionista della politica” (visto che vive di questo) per colpire un giornale, ed un giornalista, che racconta semplicemente i fatti che accadono, quelli veri, tanto da procurare malessere ed intolleranza ad una classe politica incapace, incompetente ed anche disinformata rispetto alla semplice logistica dell’ubicazione degli stessi uffici comunali sul territorio. Questa è la vera cultura “Mafiogena e Camorrista” che affiora inconfutabilmente, in maniera aggressiva e violenta, attraverso arroganti atteggiamenti miranti ad agire, tramite la manipolazione e la distorsione delle notizie, contro gli avversari che, quasi sempre, vengono considerati dei nemici da colpire ed abbattere al fine di poter realizzare i loro desolanti e squallidi disegni che, nel caso di specie, consistono nella impossibilità di poter esercitare quel “POTERE” che il voto popolare, del 24 giugno 2018, gli ha impedito di continuare ad esercitare nella realizzazione dei loro loschi ed oscuri obiettivi. E’ proprio vero che “il POTERE logora chi non ce l’ha”, e gli effetti di questo chiaro ed evidente degrado sono emersi proprio tutti nel corso delle farneticanti offese VOMITATE in quei due lunghissimi ed interminabili minuti.  W Sciascia per tutta la vita!

(NdR) – Un discorso allusivo e squallido che, senza fare nomi, risultava chiaramente diretto contro la nostra testata giornalistica. Una scelta tra l’altro molto scorretta, sia sotto il profilo umano che politico, in quanto sapeva bene quanto risultasse impossibile per il nostro giornale poter controbattere ad uno sproloquio povero e altamente offensivo, considerato che il contesto di una seduta consiliare resta limitata per normativa ad interventi che possono essere effettuati solo da componenti l’assise e regolarmente eletti in quel contesto. Il modestissimo attore protagonista di questa “Porcata” umana e politica, il consigliere Scala, ha utilizzato quella sede solo ed esclusivamente perché è e resta, solo un miserabile coniglio senza dignità e senza attributi. Noi ci mettiamo da sempre la faccia e la firma, mentre il coniglio, al contrario, si nasconde perennemente dietro i “paraustielli” scegliendo, tra l’altro, un campo di “confronto” dove ha potuto “offendere e diffamare” in piena libertà senza dare alcuna possibilità, agli interlocutori interessati, di poter controbattere alle infamanti, vomitevoli e squallide accuse. Questi personaggi non meritano sicuramente di rappresentare la città di Castellammare e non possono ricoprire ruoli istituzionali, rappresentano solo se stessi e la peggior feccia della società civile!

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