(Red) – Quella che Cimmino ha rilasciato al giornale cittadino Metropolis, nell’edizione domenicale, è un’intervista che parte dall’impegno profuso dai “professionisti della politica e dell’anticamorra” mirato ad ottenere, sotto l’aspetto politico, vantaggi unicamente per la propria parte “partitica” in quanto quello che bisognava fare per la città non è stato fatto quando, loro stessi, erano al governo della città. “Sono molto sereno, perché non ho nulla da nascondere ed ho lavorato all’insegna della legalità e della trasparenza. Ho piena fiducia nel lavoro del Prefetto, della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, con cui ho avuto sempre un ottima interlocuzione e sinergia”. Così ha esordito il Sindaco stabiese che ribadisce: “Mi spiace solo per la macchina del fango architettata dai soliti mestieranti della politica, professionisti di sfilate e proclami, che non hanno avuto neanche la lealtà istituzionale di chiedere un confronto con il Sindaco.

Castellammare è una città dove la camorra è radicata da anni, è inutile nasconderlo. Dalle indagini recenti, inoltre, è ancora più chiaro che le mafie sanno cambiare pelle, come un camaleonte. Ed è concreto il rischio di una camorra che possa assumere le sembianze di ditte che partecipano  alle gare e agli appalti pubblici. Tutti noi abbiamo il dovere di elevare il livello di attenzione. Penso alle indagini interne e alle denunce in Procura che ci hanno già consentito di mandare via la ditta delle pulizie e quella delle luci votive, ditte che da anni operavano in questo ente in totale spregio delle norme vigenti. Abbiamo fissato regole certe con cui abbiamo attirato la fiducia dei privati: alla gara per la manutenzione stradale hanno partecipato 50 ditte. Il progetto per il restauro della Cassa Armonica ha raccolto 30 manifestazioni di interesse. Oggi respiriamo un aria nuova, una responsabile levata di scudi collettiva delle Istituzioni e della società civile, ma non stiamo qui a cantar vittoria. C’è ancora tanta strada da fare per sconfiggere il cancro della camorra. Ho chiesto di incontrare il Prefetto per raccontargli tutto quello che abbiamo fatto finora per contrastare la camorra sul territorio.  La Prefettura rappresenta per me un punto di riferimento costante e imprescindibile. Con il Prefetto, e le autorità competenti, abbiamo posto le basi per le 60 ordinanze dirigenziali relative al contrasto all’abusivismo edilizio e per le decine di demolizioni di manufatti illeciti al Savorito. Mai come adesso negli ultimi 30 anni – continua Cimmino incontenibile – una vertenza lavoro, come quella della ex-Meridbulloni,  era stata risolta in tempi così brevi. La fabbrica resta sul nostro comprensorio, e questo è un bene per tutta l’area stabiese e per le nostre maestranze, una risorsa da preservare e non disperdere. E’ un segnale importante sapere che un imprenditore come Vescovini abbia deciso di investire qui al Sud, per aprire una fabbrica dove in genere le fabbriche chiudono i battenti,  così come è accaduto con la Whirpool. Vescovini ha individuato me come primo interlocutore, conscio dell’affidabilità della politica in città. Con Mise e Regione si è creata una bella sinergia. Ed ora finalmente la vertenza sembra sul punto di giungere al termine. Per quanto riguarda Marina di Stabia e Terme, sono due obiettivi cerchiati in rosso sulla nostra agenda per lo sviluppo della città in chiave turistica e per creare lavoro sul territorio. Ho chiesto di convocare a breve due consigli comunali monotematici proprio su Terme e Marina di Stabia e, nei prossimi mesi, potremo accelerare il percorso senza indugio. Ma ci sono anche altri temi fondamentali: l’Arenile, i quartieri, il patrimonio archeologico, la risorsa mare. Grandi opere e quotidianità andranno di pari passo. Siamo pronti alla sfida”!

Un guanto sfida lanciato da un Sindaco consapevole e determinato che, in disparte gli insolenti e reiterati tentativi avviati da opposizioni forcaiole e giustizialiste, senza alcuna preoccupazione, nella massima trasparenza dell’azione politico-amministrativa messa in campo, rilancia a piene mani il confronto politico in una città governata, per circa un trentennio, da bande rissose che hanno determinato il fallimento industriale di Via Alcide de Gasperi e tarpato le ali all’imprenditoria buona per il decollo turistico della città!

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