(di Carcar) – Una lunga coda polemica che continua ad essere alimentata ad arte, a margine della serata di chiusura del tesseramento in casa DEM, al fine di esperire un inutile tentativo che consisterebbe nel richiedere l’annullamento delle adesioni raccolte, con la modulistica della pre-adesione, la sera del 5 novembre u.s. alla presenza del vicesegretario regionale e di alcuni membri appartenenti alla commissione dei garanti. I lAITRAti, di quello che fu il “Reggente” del circolo stabiese, sono giunti fino al commissario provinciale Meta che, a sua volta, ha proposto il commissariamento alla segreteria regionale che è deputata, per eccellenza, ad assumere le opportune decisioni nel merito. Una decisione che dovrebbe essere nota nelle prossime ore dove, secondo alcuni bene informati, comparirebbe in pole-position il nome di Aldo Cennamo che, non appena ricevuta l’investitura, prenderebbe immediatamente possesso del ruolo per iniziare un difficile lavoro di ricucitura politica a fronte delle discrasie emerse tra le diverse componenti del circolo stabiese. A margine della vicenda solo un misero post, comparso sui social, dell’ex “Reggente” poco aduso a reggere lo stress determinato dalla pesante responsabilità di traghettare, almeno fino al congresso, un grande partito come quello Democratico. Una laconica, squallida e breve disamina che testualmente recita: “ A nessuno, anzi penalizza ancora di più chi fa politica per servizio….. Cmq il commissariamento era inevitabile e ho sbagliato io ad essere troppo democratico… Siamo stati l’unico circolo che ha aperto il tesseramento libero da settembre…. L’unico con date e orario…. Verbali e carte di identità…..Poi purtroppo le cose finiscono male quando le furbizie prevalgono sul buon senso”. Al netto del significato “sinistro” dei puntini sospensivi che assumono una curiosa connotazione “spagnoleggiante”, abbiamo provato a capire il significato di questo messaggio criptico che, in un solo tratto, lascia emergere con chiarezza che il “Reggente che non regge” in un raptus di eccessiva autostima riesce a definirsi finanche “troppo democratico” nell’espletamento di una funzione che, dovendo essere di servizio, sembra che abbia svolto solo ed esclusivamente a tutela del suo piccolo orticello “tesseraio” e nella direzione di evitare che altre componenti potessero, attraverso l’adesione al partito, diventare competitivi in prossimità della stagione congressuale ormai alle porte. E dopo aver messo in moto la macchina del fango, non solo verso un compagno di circolo ma anche e soprattutto contro il sistema partito, oggi rimane l’unico a rendere dichiarazioni su di una vicenda che, agli occhi dei suoi pochissimi sostenitori, sembra sia solo una normale occasione di attività promozionali per la naturale connotazione politica dello stesso circolo. E dopo la validazione del tesseramento, quello della famosa serata del 5 novembre, l’ex reggente rimane in ammollo sempre più solo e malinconico, vedendo così sfumare la remota possibilità di poter assumere la guida politica del partito in città, tanto mentre ci si avvia alla sicura celebrazione di un regolare congresso che potrebbe dare, finalmente, vita ad un organismo capace di elaborare un credibile progetto politico per Castellammare.

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