(Red) – “Né pentere e  volere insieme puossi, per la contradizion che nol consente”, e così che il Sommo Poeta ci ricordava quanto sia impossibile assolvere chi è restìo a pentirsi del proprio peccato, ed ancora più complicato risulta per la chiesa poterlo ammettere ai sacramenti, considerato che tanto perseverare comprova la convinzione di non lasciarlo (il peccato) con volontà. Ma del resto, in una società come quella di oggi, non è difficile trovare l’uomo (in senso biblico)che non viva nella contraddizione permanente senza comprendere che è impossibile pentirsi e, allo stesso tempo, voler perseverare continuando a vivere nel peccato. E in politica, come nella vita, non si può pensare di “giocare a nascondino”, tra l’aula e il corridoio, dimenticando che ormai, in questa società digitalizzata, la trasmissione delle pubbliche adunanze viene passata per la diretta streaming al fine di consentire alla cittadinanza di poter seguire, esplicitamente, l’attività amministrativa della propria città. Raccontando gli esiti di un Consiglio Comunale, svoltosi il 27 luglio u.s., la nostra redazione ha fotografato una realtà ampiamente documentata dalla trasmissione in rete dei lavori, ed al contrario di quanto qualcuno vorrebbe far credere, è stata rilevata una particolare “effervescenza” di qualche consigliere comunale che, mentre tutti gli altri restavano seduti ed attenti nella propria postazione, sembrava aver subito il “morso della tarantola” mentre nervosamente macinava chilometri nel corridoio adiacente l’aula Falcone&Borsellino. Da premettere che le opposizioni avevano strumentalmente abbandonato la seduta e questa scelta, alla luce dell’esigenza di mantenere il numero legale in aula, determinava la necessità che tutti i consiglieri della coalizione di maggioranza garantissero con la presenza ai banchi la validità della seduta. Al contrario, l’atteggiamento di questo consigliere, che nel frattempo continuava a fare capolino in aula nonostante impegnato a parlare a cellulare, ha indotto più di qualche addetto ai lavori ad ipotizzare che questo atipico comportamento potesse essere riconducibile ad una strategia mirata a far mancare in aula il numero legale, fondamentale per garantire il normale proseguimento dei lavori. In ordinatorio tre argomenti importanti e fondamentali per il prosieguo dell’attività amministrativa, inoltre un quarto punto aggiunto nella capigruppo del mattino e corrispondente all’OdG su Marina di Stabia, da approvare in aula, in prosecuzione dell’adunanza consiliare del 7 luglio u.s.. Esautorata la discussione, con relativa approvazione dei tre punti precedenti, su richiesta del Sindaco Cimmino fu proposta una breve sospensione per riunire i capigruppo presenti. Nel corso di questa riunione, secondo quanto trapelato, il capo della coalizione avrebbe chiesto ai gruppi della maggioranza se sussistessero dubbi o perplessità sull’OdG (acclarato che sulla tematica si erano svolte circa sette confronti al loro interno) che si apprestavano a discutere, e sottolineando l’importanza dell’argomento, sempre secondo l’autorevole fonte,  avrebbe rivolto un accorato appello all’unità politica della stessa coalizione. Alla ripresa dei lavori dopo la relazione introduttiva del Sindaco, ascoltati gli interventi di ben quattro consiglieri sul tema, nel procedere alla votazione sull’OdG proposto è arrivata, inaspettata, la sorpresa dell’assenza di un consigliere comunale che, pur avendo partecipato al confronto sul tema nelle riunioni di maggioranza e pur non avendo espresso alcuna posizione diversa nei contenuti del provvedimento, risultava assente in aula alla votazione di un provvedimento importante e necessario nell’interesse ed a tutela della città. Questi i fatti, quelli veri, la coerenza è sicuramente un valore importante che va rispettato, ma una domanda a questo punto nasce spontanea: Ma per quale motivo, il consigliere in questione, nonostante risultasse informato sull’OdG e sui relativi contenuti, pur avendo partecipato ai confronti approfonditi sul tema, ha preferito “scappare” dall’aula senza dare alcuna motivazione politica in relazione ai contenuti del documento? Tanto a noi non è dato sapere, ma al netto della registrazione dei lavori del Consiglio Comunale del 27 luglio scorso che, a nostro avviso, sarebbe consigliabile riguardare per chi risultasse affetto da “disturbi cognitivi della memoria”, si potrebbe sottolineare che mentre “Le Idi di marzo furono fatali a Cesare, quelle di giugno-luglio 2021 sono servite solo a rafforzare Cimmino”. Del resto non si può “giocare a nascondino in aula” pretendendo di essere coerenti e considerati affidabili nei corridoi, la politica rappresenta l’arte della mediazione attraverso il confronto, anche serrato ma costruttivo, e non l’arma, dopo aver trascorso una serata al fresco del “Papeete dei Lattari”, per consumare odiose e velenose vendette al vetriolo. E per il momento, solo per il momento, questo è!

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