(Red) – Ancora una solitaria sceneggiata del consigliere comunale LEUcino, Tonino Scala, che nel corso dei lavori della Commissione Statuto ha annunciato, e presentato, le proprie dimissioni dalla stessa Commissione. I motivi? Semplice, secondo quanto lasciato trapelare, sarebbe stata l’ultima esternazione del consigliere di F.d.I., Ernesto Sica, a far scattare la molla delle motivazioni addotte da Scala a giustificazione del suo “plateale gesto” di rinunciare a continuare a fare parte di un organismo con Sica presidente. “L’Anpi è una montagna di merda” la frase incriminata che Sica aveva usato quale titolo del suo post dedicato alla Giornata del Ricordo, in relazione alle centinaia di migliaia di vittime delle foibe e della “pulizia etnica” decretata dal comunista Tito nell’Istria, nel Venezia Giulia e Dalmazia, oltre che nelle zone circostanti compresa la città di Trieste. A seguito di quel titolo che, secondo la spiegazione data da Ernesto Sica, richiamava una dichiarazione di un esponente di sinistra, Scala sollevò da subito un gran ed ingiustificato polverone quei giorni, considerato che il contenuto del post “Sicano” risultava, al contrario del titolo virgolettato, tanto condivisibile ed equilibrato al punto che, appena qualche giorno dopo, il Capo dello Stato, Mattarella, non volendo riferirsi certamente all’espressione di Sica ebbe modo di esprimersi sul tema delle foibe in maniera perentoria e chiara autorevolmente chiosando: “Una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o per calcolo, il dovuto rilievo e purtroppo ancora esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante, ma oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. La persecuzione, gli eccidi efferati di massa – culminati, ma non esauriti, nella cupa tragedia delle Foibe – l’esodo forzato degli italiani dell’Istria della Venezia Giulia e della Dalmazia fanno parte a pieno titolo della storia del nostro Paese e dell’Europa”. Nel frattempo, Scala ed altri membri dell’opposizione, hanno inutilmente tentato in maniera arrogante di dettare agenda e tempi alla coalizione di maggioranza con la richiesta di far dimettere Sica da Presidente della Commissione Statuto, quasi a voler affermare che Sica avesse espresso quel giudizio nella qualità del ruolo ricoperto. Tentare di usare ad uso strumentale una dichiarazione politica di un esponente che, sbagliando nel riportare virgolettata un avventata espressione di un “compagno pentito” dello stesso Scala, ha nel contenuto voluto riportare le ragioni della propria rabbia montata in riferimento ad un fatto accaduto  appena dieci anni fa circa, e tanto fa solo sorridere le pulci che, malgrado tutto, questi pseudo-comunisti radical-chic sono sempre pronti a sollevare polveroni per inezie e, con il loro negazionismo, coprire oltre al sangue delle foibe anche frasi choc che, appena qualche giorno fa, abbiamo avuto modo di ascoltare in diretta televisiva da uno dei, cosiddetti, “compagni che sbagliavano”. E chest’è!!!

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