(Red) – In occasione della ricorrenza del Carnevale, il nostrano “borghese” ha dato vita ad una serie di piatti e contorni extra, con tanto di  piccante, spezie di ogni genere e salsa caramellata guarniti con tritato di prezzemolo e scaglie di tartufo; queste sono le varie ricette che si sono avvicendate nel variegato menu offerto dal grande ed unico chef del “ristorante democratico Stabiese”.

Ma il premio del miglior piatto, secondo il televoto dei giornalisti locali, è andato sicuramente alla “lasagna Geolier in salsa Stabiese” preparato, cucinato e servito, nelle giornate di sabato e domenica al divertito, quanto incuriosito, popolo della ex-città delle acque.

L’ex candidato, alle scorse comunali del 2018, migrato da un ristorante all’altro, è diventato ormai il più celebre e famoso chef della città nonché indiscusso maestro nella preparazione dei classici “piattini”, inficiati da artifizi ormai noti e smascherati, e sta offrendo in questo tempo il meglio di sè con una serie di ricette che sfiorano, sul piano dello spirito, il copione di uno dei film più comici di Pierino. Attraverso una complessa operazione culinaria, che ha anticipato quel che poi è avvenuto nella serata di sabato sera ai danni del giovane cantante napoletano Geolier (utilizzando la stessa metodologia), e sfruttando alcuni canali editoriali a lui molto vicini, per montare in bella mostra “il grande bluff “ consumato ai danni di ben 100 intellettuali, tra cui molti cittadini stabiesi e del circondario compreso lo stesso Luigi Vicinanza, seducendoli garbatamente al punto da lasciar immaginare che si trattasse di una raccolta di firme orientata a sostenere un “insigne nome”, operazione che in realtà si è rivelata essere un semplice documento che chiedeva ai 100 intellettuali interpellati via whatsapp (in perfetto stile Eduardiano): “Lucariè, ma te piace ‘o presepe?”, con tutti, ovviamente, a rispondere di si, entusiasticamente, sempre via whatsapp. A nostro modesto avviso, chiunque avrebbe risposto di si, se l’interlocutore gli avesse chiesto la cortesia di aderire a quel manifesto, e siamo convinti, senza alcun ombra di dubbio, che presentato in quel modo avrebbero aderito finanche esponenti della destra estrema. Pertanto, anche dopo la scoperta che quell’adesione ad un manifesto anonimo che nulla aveva a che fare con nessuna coalizione politica, né tantomeno con la persona dell’esimio direttore Luigi Vicinanza (il cui nome non figurava neanche per scontrufo nel documento), l’indigeno “borghese” ha proseguito, il giorno successivo, propinando il secondo piattino. cucinato e servito, per ingannare addirittura l’intero popolo Stabiese. Infatti, si narra che in un incontro tra donne molto vicine ai DEM, nel corso del quale sembra sia emerso un orientamento di “vicinanza”, e non di certo all’onorabile direttore Luigi (già sopra citato), ma ad una giovane donna che si era presentata con il suo nome, e le sue energie, quale candidata dei Dem alle ultime elezioni politiche nel collegio Stabiese. È di Nocera, ma è Stabiese doc, una candidata che ha avuto quale suo grande sostenitore, in ogni modo e in ogni forma, colui che, volendo usando una similitudine tra la politica e la musica molto alla moda in questi giorni, possiamo considerare il “Geolier Stabiese”, senz’altro meritevole della posizione ricoperta nell’ambito del Circolo stabiese e conquistata attraverso un regolare momento congressuale, sostenuto nel progetto dal suo partito ma, purtroppo e ancora una volta, colpito da una velenosa e bieca operazione stile “sala stampa” del teatro Ariston di Sanremo. Cose che capitano in “Casa Dem” in questo tempo!

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