(RED) – Nella giornata di ieri, quasi si trattasse di un consuntivo relativo al compimento del primo compleanno al governo dell’amministrazione Vicinanza, Base Popolare ha diramato un documento politico dal titolo “E’ difficile camminare insieme se nulla cambia” che testualmente recita: “Per noi -Base Popolare Democratici e Progressisti- cambiare non riguarda un diverso assetto della giunta, a questo non siamo interessati. Attiene, invece, il modo di guidare questo passaggio complicato e anche ricco di occasioni per costruire risposte che CASTELLAMMARE attende.
Per noi serve investire di più sul coinvolgimento e la partecipazione della città, sul ruolo del Consiglio Comunale.
Ci siamo mossi con lentezza -da Villa Gabola, al campetto Siani, alla balneabilità e altro, abbiamo beneficiato di progetti e procedure già in corso- su scelte importanti : dal PUC al Piano Spiagge, da Marina di Stabia a Fincantieri e Porto, dai Salesiani alle aree industriali dismesse, e da ultimo sui fondi Fers (2021-27) per il programma Prius e la definizione del DOS.
Nel merito:
- Il Puc è scomparso;
- Il Piano spiagge pure;
- Su Marina di Stabia nulla si sa degli sviluppi dopo la conferenza di servizi che si è svolta da due mesi. Il Comune, intanto, ha continuato a partecipare alle riunioni indette dalla Zes, nonostante il voto del Consiglio Comunale;
- Sui Salesiani stessa cosa. Silenzio dopo l’ordine del giorno approvato dal Consiglio per bloccare speculazioni e per favorire un uso legato a funzioni pubbliche e sociali. La struttura, intanto, andrà all’asta a fine giugno per meno di 2 milioni di euro.
- Le aree industriali dismesse senza un piano e un confronto con l’Asi e i con i privati, rischiano di essere investite da iniziative non coerenti con le esigenze della città, con la necessità di rafforzare strutture, servizi per lo sviluppo turistico e per la nautica, spazi e iniziative per il tempo libero e lo sport per la città.
- Sul Programma di rigenerazione integrata urbana sostenibile delle medie città (Prius), e sul documento di orientamento strategico (DOS), affidato all’esterno, non vi è mai stato il coinvolgimento del Consiglio Comunale e dei cittadini, contrariamente a quanto fatto nelle altre città.
Da tempo poi insistiamo sul bisogno che si faccia un punto sui progetti legati ai fondi del Pnrr e del
CIS (contratto istituzionale di sviluppo), e alle risorse nazionali e regionali.
Siamo sempre stati mossi dalla consapevolezza, per questo non siamo rimasti zitti né durante il biennio di gestione della Commissione Straordinaria né in quest’anno, che per Castellammare – l’impiego corretto di finanziamenti derivanti dai programmi richiamati- avrebbe significato cogliere un’opportunità importante e forse non ripetibile.
Lo testimoniano il programma elettorale che ha accompagnato la nostra lista a sostegno del Sindaco Luigi Vicinanza, le numerose proposte avanzate, la mozione sullo sviluppo che abbiamo presentato e che dovrebbe essere discussa in Consiglio. La città oggi è ben oltre le possibilità offerte, per fare un confronto, dai 54 miliardi di lire (Cipe agosto 1995) ottenuti con il Contratto d’Area. Risorse utilizzate per il Crown Plaza, per Marina di Stabia, per la Reggia e per le Antiche Terme. Rimane, naturalmente, anche su questa esperienza, una riflessione da fare sui reali posti di lavoro creati, su completamenti ancora bloccati, sul fatto che non siamo riusciti ad attrarre altri investimenti privati.
E’ un quadro importante quello che emerge per i fondi destinati alla nostra città. Si tratta, senza inserire l’investimento di 180 milioni di euro per il nuovo Ospedale è quello occorrente per il ribaltamento a mare del Cantiere, dei 32 milioni di euro stanziati dal Cipe per la messa in sicurezza del Porto e di Fincantieri, dei 360 milioni previsti dal Pnrr per i porti di Napoli, Salerno e Castellammare, dei 15 milioni per Savorito, dei 12 per le Antiche Terme, dei quasi 8 milioni per il centro Antico e poi quelli per Villa Gabola, Reggia, Casa del Fascio ,scuole campetto Siani, ambiente, videosorveglianza ,di altri 20 per il dissesto e per i pennelli a mare ,dei 32 per la rifunzionalizzazione della tratta FFSS Gragnano- Cmmare-T-Anta.
Non sono numeri inventati, ma disponibilità concrete per realizzare obiettivi ambiziosi, altrimenti, a
prendere il sopravvento saranno le polemiche spicciole, la voglia di trasformare tutto in eventi facilmente “vendibili” sulla rete. La consiliatura che si è aperta con il voto del 2024 dopo lo scioglimento Consiglio per infiltrazioni, anche per queste ragioni, riveste un’importanza straordinaria.
Il Pd che ha governato la città, forza indispensabile per costruire una nuova stagione politica anche per Castellammare, appare fermo e distratto rispetto all’urgenza e alle dimensioni della sfida. Non si spiega diversamente, come abbiamo già segnalato il blocco del Piano Urbanistico. In questi mesi ci si è adagiati su fragili equilibri interni alla maggioranza, nell’attesa dell’arrivo di altri consiglieri, per far emerger l’esistenza di punti di riferimento più affidabili. Forse queste dinamiche non hanno aiutato la costruzione di un nuovo percorso comune rispetto alle pratiche del passato.
Aspetto sottovalutato anche dal Sindaco. Abbiamo ribadito, perché mossi da queste preoccupazioni, le nostre perplessità, anche nell’ultimo Consiglio Comunale del 5 Maggio.
Abbiamo votato la delibera dell’accordo con Eav, solo per rispetto alla città e perché per quel parcheggio e per la nuova stazione in tanti si sono spesi da anni.
Non si comprende, però, perché l’EAV non abbia indetto direttamente la gara in tempo e ancora oggi non lo faccia. Il rapporto con l’Eav e con la Regione non può procedere a singhiozzo, lasciando fuori dalla porta le condizioni vergognose in cui versa la stazione di Castellammare Terme, gli interventi non fatti sulle stazioni di C/mare Centro e Pioppaino, e la chiusura di ben 5 fermate nel tratto Pompei Vico: Moregine, Ponte Persica, C/mare Terme, Pozzano e lo Scraio.
La tragedia del Faito, la tragica e inaccettabile morte di quattro persone, è un colpo che la città ha ricevuto. E’ necessario individuare le responsabilità, aspetti sui cui sta lavorando la magistratura.
La costituzione di parte civile del Comune è un atto giusto che deve essere assunto dal C.C.
L’Assemblea cittadina rappresenta anche la sede per discutere di quanto è accaduto e per sostenere la necessità, d’intesa, così come già si è iniziato a fare, con altri Comuni, con la Regione e la Città Metropolitana, che si appronti un piano per riaprire al più presto la strada dopo i ritardi assurdi accumulati, e si definiscano gli interventi e le misure alternative per sostenere le attività presenti e per non perdere flussi di visitatori che ormai numerosi frequentavano la nostra montagna. Potrebbe essere colta anche l’occasione ridefinire i compiti del Parco dei Monti Lattari, per ricomprendere anche la tutela del bacino sorgentizio.
Serve uno scatto – anche per errori commessi in questi anni – per bloccare sottovalutazioni strappi e scippi perpetrati nei confronti della nostra città. E’ avvenuto anche per il nostro Ospedale, ridotto, nonostante l’impegno e la grande professionalità di tutto il personale, in condizioni inaccettabili.
Sono state trasferite funzioni e reparti in altri presidi, e non sono stati effettuati gli investimenti necessari per bloccare questa deriva. Chi affronta questi temi? I cittadini avvertono la pesantezza di questa situazione e chi ha bisogno di curarsi spesso si sente solo o deve aspettare settimane anche solo per fare esami di routine.
Pensiamo che sia necessario, definire i contenuti di un’AGENDA di lavoro condivisa con le forze economiche e sociali, con il mondo della scuola e delle competenze, con i giovani e le associazioni. Mettere in campo un lavoro che parli anche alle condizioni, su cui è urgente intervenire, dei nostri quartieri.
Abbiamo, per fare un esempio, un patrimonio pubblico enorme non utilizzato da valorizzare (Demanio, Comune, Chiesa, A.Portuale, ASL) grandi riferimenti nazionali come Invitalia, Agenzia per il Demanio, C.D.P. potrebbero aiutarci costruire il Piano Città, come sta avvenendo in altre realtà. Pensiamo solo a come potrebbe cambiare Corso De Gasperi se l’attuale palazzo dell’ASL venisse destinato a struttura ricettiva, o il Porto e il Centro Antico senza i Silos, e cosi via per altro.
E’ urgente smuovere questa situazione di “immobilismo urbano”, dove attività nuove come quelle nate nei due PORTI, non possono continuare a convivere con aree, capannoni e edifici in rovina.
Adesso, è questo un punto dove la discussione è assente, cosa abbiamo perso o rischiamo di perdere da quel quadro di disponibilità delineato in precedenza. Alcuni esempi:
1) Sicuramente i 32 mln, stanziati dal Governo, per il Porto Antico e Fincantieri.
Nonostante le riconosciute capacità delle nostre maestranze e dei tecnici, rischiamo di rimanere l’unico cantiere italiano dove non sono stati effettuati investimenti significativi.
Non è accettabile se vogliamo assicurare un futuro a importante a questa realtà produttiva.
2) I fondi (360 mln di euro) previsti dal Pnrr per i tre Porti Na- Sa –C/mare, sono stati divisi solo tra Na e Sa. A noi ZERO euro per le scelte sbagliate fatte dall’Autorità Portuale che, anche sul punto del piano regolatore del Porto, da anni continua a fare solo annunci.
3) La possibilità seria della revoca, se non interverranno proroghe, dei 15 mln per Savorito. Solo dopo il tentativo fatto con la delibera approvata ad aprile in Consiglio di mantenere in piedi una possibilità, il giorno dopo, ad un anno dalla conclusione della gara, sembra sia stato firmato il contratto con l’impresa. Un fatto assurdo e grave, su una materia che non era di competenza del Consiglio. Savorito è l’altro esempio di una programmazione sbagliata fatta dai Commissari e contrassegnata da ritardi inspiegabili, che in parte ci coinvolgono;
4) Centro Antico, il Ministero dell’interno il 22.4.22 approva l’intervento presentato in precedenza e il finanziamento per 7.698.703 mln di euro. I commissari, sbagliando, il 13.02.23 – dopo un anno- rimodula gli obiettivi, approvati nello stesso mese sia dalla Città Metropolitana che dal Ministero dell’Interno. Si spera che almeno questo cantiere possa partire a stretto giro.
5) Per la Casa del Fascio, i cui lavori sono fermi da 10 anni, è stata definita una mediazione onerosa per il Comune – 170 mila euro per l’impresa – per cancellare il contenzioso pendente e ripartire con un progetto aggiornato e con una nuova gara. Gli altri tentativi di ricomposizione- almeno tre- non erano andati a buon fine, perché il Comune non aveva accettato di passare la spugna su vicende che avevano procurato ritardi e danni alla città. Le risorse, ancora disponibili del programma Più Europa (2007-11) forse consentiranno di procede alla nuova gara, resta il fatto che i cittadini hanno il diritto di sapere le cause che hanno determinato per anni il blocco del cantiere. E’ auspicabile, la Casa del Fascio è un bene della Regione, che si provveda a richiedere anche il rinnovo della concessione scaduta.
6) La strana vicenda delle Antiche TERME: ristrutturate e mai aperte, oggi il nuovo cantiere per il recupero tarda a partire. E’ un punto cui pensiamo sia necessario dedicare un maggiore approfondimento, perché strettamente legato all’identità di questa città, alla possibilità di riprendere le attività termali e di valorizzare le nostre sorgenti. In allegato anche una nota di merito sulle procedure previste nella determina N 885 del 15.04.25.
Il finanziamento è stato deliberato dal CIPE il 2 Agosto 2022, la gara per la progettazione è affidata solo il 20 dicembre 2023. 16 MESI DOPO
La storia dei ritardi insopportabili e degli intoppi non è finita!!! Da questa data e fino alla determina N.885 del 15.04.2025 trascorrono, per la “fitta documentazione epistolare tra Progettisti e Comune”, ancora altri di 16 MESI.
Accantonando per un attimo i dubbi sulla procedura indicata nell’ultima determina, ne cogliamo lo spirito e lo sforzo per trovare una soluzione, emergono tuttavia lentezze e incapacità con cui è stata gestita questa delicata vicenda che non possono essere sottaciute. Le stesse che ritroviamo nel programma per Savorito, per il Centro Antico e per il Porto Antico e Fincantieri.
Nel caso delle Terme: abbiamo ricevuto il finanziamento a Agosto 2022 e a maggio 2025- dopo 3 anni – stiamo ancora ragionando su quale progetto fare. La conseguenza pratica e pericolosa sarà che l’apertura del cantiere- bisognerà valutare il nuovo progetto e indire la gara – slitterà ancora di alcuni mesi. La scadenza, invece, per concludere i lavori e collaudare e rendicontare il tutto rimane –fino a questo momento- fissata a fine 2026.
Non farcela, sarebbe una nuova beffa insopportabile.
Le AnticheTerme furono ristrutturate e recuperate con i fondi del Contratto d’area, i lavori terminarono nel 2011, poi abbandonate e vandalizzate. Anni in cui non abbiamo neanche utilizzato 1.689.853 € per arredi e attrezzature sanitarie (come si evince dalla
determina N°817 del 26.9.2017).
Il nuovo finanziamento del Cipe del 2022 nasce dalla necessità di ripristinare gli impianti e le parti devastate e avviare il secondo lotto, già in larga parte delineato e presentato per il finanziamento al Parco progetti Regionale nel 2009.
Oggi, anche dopo le osservazione dei progettisti incaricati, di quale progetto stiamo parlando, quali funzioni sono previste?
La Commissione Straordinaria ha cambiato il DIP- senza nessun confronto con la città, come evidenzia la stessa recente, determina, e siamo ritornati in mare aperto. Abbiamo fatto di più, abbiamo acquisito lo stabilimento dell’Acetosella per quasi 700 mila €, il prezzo a base d’asta era fissato a 90 mila €) e altri 200 mila sono stati previste per evitare il crollo dei solai e realizzare gli interventi necessari. Un scelta incomprensibile dal momento che il Comune è già proprietario di gran parte della struttura e che la fonte è della Regione, si sarebbe potuto trattare direttamente con il fallimento senza giocare al rialzo.
La problematica delle Antiche Terme è molto delicata per prestarsi a operazioni di carattere propagandistico. Per la città e per il Centro Antico, dopo lo smantellamento delle Nuove Terme, la riapertura della struttura vera darebbe la certezza, che si possa rilanciare il termalismo con le sue acque. A questo proposito, infine, la riflessione necessaria su Antiche Terme potrebbe servirci anche per fare un punto sulla destinazione coerente da dare al Centro Congressi, al Parco dei Cigni e a Villa Ersilia.
Sono queste le ragioni che ci spingono, ancora una volta, a dire che così non va bene, dobbiamo mettere in campo altro. Costruire con la città, con le forze sociali e con il Consiglio, per le disponibilità finanziarie che ci sono, un percorso forte e coerente, a partire da quell’Agenda condivisa.
Noi continueremo in modo autonomo, dopo un anno in cui è mancato un vero confronto e una discussione nella maggioranza,a dare il nostro contributo sostegno di Castellammare”.
Un vero e proprio documento politico di alto profilo Politico che inchioda Vicinanza, e la sua coalizione capeggiata dal locale PD, davanti alle proprie responsabilità amministrative e che assume la connotazione di una vera e propria diffida ad attivarsi. Un diktat politico che, a differenza delle sventurate “esternazioni social” del Presidente del Consiglio, mira a riportare il confronto sul piano Politico-Amministrativo in un percorso che, a tutt’oggi, appare realizzato solo attraverso l’ostentazione di una vacua quanto inutile visibilità (esclusivamente fine a se stessa) che pochi vantaggi apporta allo sviluppo delle potenzialità di una città martoriata dall’inadeguata gestione di una triade Commissariale, tanto arrogante quanto incompetente, fortemente voluta da noti “mestieranti giustizialisti” sempre a caccia di fantasmi e mostri quando si tratta di perseguire gli avversari politici del Cdx democraticamente eletti.
Castellammare di Stabia 11 Maggio 2025
comments (0)