(di Carlo Carrillo) – Una storia molto inquietante è quella che si appresta ad accompagnare il bando di privatizzazione di Terme. Una storia che appare attorniata da un impenetrabile alone grigio-scuro in merito a quella che dovrebbe essere l’attività produttiva alla quale destinare le strutture, una volta dedite al termalismo, inserite nel bando. Nel tentativo di capirne di più proviamo a ricostruire brevemente il canovaccio degli immobili che saranno parte integrante di questo, pensiamo ultimo, tentativo di privatizzazione messo in campo dall’amministrazione comunale stabiese. In un solo pacchetto, elaborato sulla scorta di un capitolato Anac, sul mercato finiranno dunque Antiche e Nuove Terme unitamente all’Hotel delle Terme con la ex Caserma Cristallina. Praticamente due storici ruderi,

rappresentati dalla Cristallina e dalle macerie dell’hotel delle Terme, insieme con la struttura della “Beirut” del Solaro ridotta, in breve tempo, in condizioni indescrivibili a seguito della mancata tutela posta in essere, attraverso l’istituzione di un servizio di guardiania, a salvaguardia del patrimonio della Sint e di conseguenza della città. Una responsabilità, quella di disporne la salvaguardia, che ricadeva, ieri come oggi, in capo all’Amministratore unico di Sint, Vanacore, al tempo allertato del pericolo di un eventuale possibile opera di “Sciacallaggio e di vandalismo” dalle maestranze Termali che, a partire già dal gennaio 2014, avevano depositato molte istanze-denunce in questa direzione sia nelle mani del sindaco, all’epoca Nicola Cuomo, sia presso la locale stazione della Polizia di Stato. Ma tali richieste rimasero oltre che inascoltate anche inevase. Quanto in premessa, con l’aggiunta dello stabilimento delle Antiche Terme, per il quale sembra che i danni derivanti dalla mancata tutela siano stati in parte contenuti, il quadro organico del bando, figlio della delibera “SalvaSint” del 27 novembre 2017, appare come una soluzione che intenda stuzzicare interessi imprenditoriali che nulla hanno a che fare con il Termalismo ed il Benessere, preso atto che all’interno di questo ineffabile bando si rileva l’assenza, fondamentale per le attività legate al Termale, delle Concessioni, delle convenzioni e, cosa importante se non imprescindibile, non risulta alcun cenno in merito alla salvaguardia occupazionale del personale Termale licenziato, dal curatore Sequino, in data 22 luglio 2015. Eppure, appena qualche anno fa, in occasione della pubblicazione del bando per la tentata vendita dell’Hotel delle Terme, nel capitolato di gara emanato a firma dello stesso Vanacore, e precisamente all’articolo 7 pagina 9, si leggeva che: “CRITERI DI PREMIALITA’
Il Consiglio Comunale del Comune di Caste11ammare di Stabia, con deliberazione n. 56 del 6-7 giugno 2014 e, in conseguenza del relativo atto di indirizzo, la SINT S.p.A., con verbale di
assemblea del 10 giugno 2014, hanno stabilito di alienare il cespite sede dell’Hotel delle Terme, garantendo l’assunzione del maggior numero di dipendenti di Terme di Stabia S.p.A..
A tale scopo verrà riconosciuta premialità ai concorrenti che, in sede di offerta economica, in uno all’importo in danaro, si offriranno anche di assumere dipendenti delle Terme di Stabia, secondo la modalità di seguito indicata: 1) l’offerta proposta in aumento, verrà figurativamente incrementata del 0,7% per ogni dipendente assunto. 2)In ogni caso il prezzo in danaro offerto dai concorrenti, anche in presenza di offerta di assumere dipendenti, non potrà essere inferiore o pari al prezzo posto a base d’asta, ovvero di euro 6.200.000 oltre IV A se dovuta. L’assunzione dei dipendenti, nel numero risultante dall’offerta formulata dal concorrente aggiudicatario, sarà regolato nel rispetto della normativa legale e contrattuale in materia”. Insomma, una indicazione ben precisa, addirittura molto circostanziata che per gli effetti della volontà politica, di tutte le parti presenti in consiglio comunale, indicava una formula di salvaguardia per il personale termale dipendente. L’albergo era quello di proprietà Sint, Hotel delle Terme, l’amministratore unico risultava essere Vanacore, quindi lo stesso di oggi, e la volontà politica(di tutte le forze politiche) era la stessa di quella dei partiti di oggi, per cui vien lecito chiedersi se, visto che di questo Bando è parte integrante l’Hotel delle Terme, una volta registrate queste volontà a monte e sottoscritte dall’intero consiglio comunale con delibera del 6-7 giugno 2014, preso atto che non esiste diversa volontà politica(basta leggere gli interventi di questi giorni sulla vicenda), sia normale che questo signore (Vanacore) si opponga con tutte le sue forze, creando problemi, affinchè nel bando non venga inserita la “Clausola Sociale”, riportata in epigrafe, e fondamentale per l’assegnazione, invece, nel bando che prevedeva la vendita dello stesso albergo? Cosa si cela dietro questa bizzarra vicenda e tutto questo inspiegabile accanimento? Ah saperlo

Castellammare lì 14 Marzo 2018






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