(Red) –  Non sono trascorsi nemmeno 5 giorni dall’entrata in vigore di un esiguo numero di cambi di sensi di marcia in città che, dopo anni di complici silenzi e di un letargo infinito, l’Associazione commercianti stabiesi (Ascom) si sveglia dichiarado guerra a tutto tondo all’amministrazione Cimmino responsabile, a proprio avviso, di aver fatto partire un nuovo Piano Urbano di Mobilità senza aver pubblicizzato nessun tipo di elaborato illustrativo e, nonostante i danni arrecati dall’emergenza legati al Covid19, di aver dato luogo all’applicazione del Pum senza aver ottemperato alle criticità che, secondo la dormiente Ascom, risulterebbero rappresentate dalla carenza del pubblico trasporto, dalla insufficienza dei parcheggi esistenti ed, in particolare, dalla mancata creazione di un varco secondario al parcheggio delle FF.SS. per finire, infine, alla mancata sistemazione della segnaletica stradale ed alla inefficacia della realizzazione di arredi urbani e rifacimento dell’illuminazione. Tutto ciò, dopo ben 20 mesi di lavoro dell’Amministrazione e 5 lunghi incontri consumati tra le parti nell’arco di questo lungo tempo. Molta carne al fuoco sistemata da un associazione che, per circa 18 anni, ha pensato bene a riposare nella “culla della città ideale”  della Repubblica di Platone, dove “Paperiando” nell’utopica visione di respingere ogni soluzione di assoluta regolarità pretende di archiviarla come inopportuna, salvo poi svegliarsi “un giorno all’improvviso” e riscoprire esigenze, bisogni e necessità, che fino a pochi giorni orsono risultavano essere solo “illustre sconosciute”. In questa città non necessitano i lepidotteri  che durante il percorso, dall’uovo alla crisalide, si trasformano in dolci farfalline che molto spesso assumono il colore di un intenso giallo ocra; in questa città occorrono uomini di buona volontà che, memori delle esperienze passate, possano produrre proposte e progetti credibili volti a cambiare vita e cattive abitudini ormai consolidate nell’immaginario collettivo.

D’altronde basterebbe leggere con attenzione il rinnovato impegno dell’Eav, con il comune stabiese, che sul territorio ha compiuto un apprezzabile sforzo organizzativo, aumentando le corse dei mezzi pubblici con il cambio dei relativi itinerari. L’individuazione delle aree di parcheggio, prima tra tutte quella dell’area di Viale delle Terme, con il supporto di navette destinate a servire gli automobilisti diretti al centro che, nei piani del Pum, dovranno parcheggiare l’auto in quel sito. Inoltre, secondo le nostre informazioni, risulterebbe essere stata approntata la cartellonistica verticale che sarà sistemata solo in questi giorni per un ritardo dovuto a precedenti impegni, che la ditta fornitrice, aveva assunto in occasione della riapertura dell’anno scolastico iniziato solo qualche giorno fa. Per quanto attiene il parcheggio di Metropark, gestito dalle Ferrovie dello Stato, l’Ascom sa bene che è un parcheggio che dispone di ben 240 posti auto e che, nei periodi più caldi dell’anno, risulta aver saturato le proprie disponibilità di posti solo per appena 20 giornate sui 365 giorni dell’intero anno, e che la Metropark in assenza di un piano traffico credibile, e supportato da una ZTL di medio respiro, non è chiaramente disponibile ad investire le proprie risorse per portare i posti auto a 400 attraverso la relativa apertura di un uscita secondaria prevista su via Mele, per mantenere uno standard di posti auto occupati pari a quello degli anni precedenti. Tanto mi sembra sia legittimo, visto che è un imprenditore privato. Infine il rifacimento della rete della pubblica illuminazione per la quale sarebbe in itinere l’uscita di un bando di affidamento che, secondo i programmi dell’amministrazione, dovrebbe cambiare volto alla città rendendola più sicura attraverso un piano di illuminazione all’altezza delle esigenze e delle aspettative dei cittadini. L’arredo urbano invocato solo oggi, tanto per chiudere, svolge un ruolo fondamentale per la qualità della città e delle periferie. Esso non deve essere visto semplicemente come diffusione di oggetti casuali nelle strade, ma deve essere il risultato di uno studio attento ed integrato tra aspetti estetici e pratici all’uso della città, con la finalità di aumentare la qualità degli spazi pubblici. Questo aspetto importante e fondamentale per una città, a quanto appare, sembra che sia stato scoperto proprio da poche ore, preso atto che mai memoria d’uomo stabiese riesce a ricordare un tema simile messo in campo da una “farfallina bella e gialla” che, a nostro modesto parere, vola vola mai si stanca vola di qua, vola di là: mai nessun la fermerà! Tutte le argomentazioni elencate nel manifesto Ascom appaiono, nella loro spigolosità, solo come dissertazioni di comodo per motivare una scelta di campo che, a nostro avviso, serve solo per impedire che questa benedetta città non debba decollare e, al contrario, continuare a vivere nell’anarchia. Ma il caos a chi fa comodo? Ah, saperlo!!!

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