“La Riforma del processo civile e penale, quale giustizia?”: il convegno ieri presso il Circolo Rari Nantes del capoluogo partenopeo organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord presieduto da Gianluca Lauro.

“La Riforma del processo civile e penale, quale giustizia?”: il convegno a Napoli

Nella mattinata, moderato dal giornalista di Rai 3 Vincenzo Perone, il dibattito sull’ordinamento giudiziario, i principi costituzionali, l’indipendenza e l’autonomia del magistrato. Al tavolo anche Federico Cafiero De Raho, commissione Giustizia della Camera; Carlo Fucci, procuratore della Repubblica di Isernia; Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati; Immacolata Troianiello, presidente Ordine Avvocati di Napoli.

Fucci (Procura di Isernia): “Ci sono rischi che uno Stato democratico non deve correre”

“Credo che qualunque riforma – ha spiegato Fucci – debba avere come oggetto un interesse principale, che è quello dei cittadini. Se si perde di mira questo obiettivo, ovvero garantire un processo che abbia una durata ragionevole e soluzioni giuste, allora la Riforma è sbagliata. La Riforma Cartabia ha profili positivi ma anche molte criticità per gli aspetti processuali e ordinamentali. Ci sono rischi che uno Stato democratico non deve correre. È necessario, invece, trovare delle soluzioni per far sì che sia sempre più equilibrato il rapporto, all’interno del processo, tra il pubblico ministero ed avvocato e che sia sempre più efficace il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale”.

De Raho (Commissione Giustizia della Camera): “Controllo di legalità, l’aspetto che la politica tollera di meno”

“Il convegno è finalizzato ad approfondire il tema dell’ordinamento giudiziario e l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati. – ha detto De Raho – Il tema è l’eventuale separazione delle carriere, per cui vi sono diversi progetti di legge davanti alla I Commissione della Camera. Si discute quindi dei profili da attribuire alla magistratura secondo il nuovo modo di vedere della politica. Tutto questo dev’essere ricondotto all’importanza dell’indipendenza e dell’autonomia dei magistrati nel quadro della nostra democrazia che vuole una sorta di controllo reciproco tra i poteri. Nessuno deve restare senza il controllo di legalità. Forse è proprio questo l’aspetto che la politica tollera di meno, il controllo di legalità della magistratura”.

About The Author redstabiapolis

comments (0)

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>