(Red) – Preposto che la nostra redazione è ben consapevole che un’ordinanza di custodia cautelare non è provvedimento definitivo, in quanto sottoponibile alle censure di un tribunale di riesame prima e successivamente anche di un giudizio, ma è pur vero però che le dichiarazioni di un “collaboratore di giustizia”, il quale, in quanto, tale gode di piena credibilità ed affidabilità da parte della magistratura inquirente, hanno un loro fondamento derivante proprio dalla credibilità di un soggetto Propalante “qualificato” anche perché sottoposto al programma di protezione!

E’ necessario altresì sottolineare che sotto tale profilo, le dichiarazioni di quest’ultimo, dovrebbero essere prese in seria considerazione dai soggetti dallo stesso indicati (direttamente o indirettamente)  ed indurre gli stessi, per ragioni di evidente opportunità, ad una scelta di astensione e lontananza dalla campagna elettorale: in primis per una loro tutela e poi per evitare inutili manipolazioni di natura speculativa!

Ciò premesso, è opportuno evidenziare che l’Ordinanza in questione, costituita da un fardello di 337 pagine, è pregna di particolari minuziosamente riscontrati, corposa e allo stesso tempo insinua tanti dubbi, in rapporto al suo contenuto. Tante domande ci sarebbero da porre a chi ha trattato questo caso sin dagli albori, e considerando i tempi biblici impiegati da questa aberrante vicenda nel suo percorso processuale viene naturale chiedersi se, putacaso, questo procedimento non sia stato curato dal “commissario basettoni” in persona. Invero, all’interno c’è del materiale a iosa per il principe dei professionisti dell’anticamorra, Sandro Ruotolo, che, in questo caso, sarebbe molto interessante sentire sull’argomento mentre, ancora più intrigante, sarebbe poter ascoltare in proposito una seria riflessione del candidato sindaco Vicinanza che, dai dinieghi iniziali imposti in ossequio al famoso documento dei 100 uscito il 10 febbraio u.s., si è ammorbidito al punto da imbarcare proprio di tutto sulla sua capiente “arca”, tanto da raccogliere le adesioni di ben 16 simboli (tra partiti e civiche) e di 14 liste in una coalizione tanto eterogenea quanto rissosa. Lo scioglimento del Consiglio Comunale stabiese, ancora a tutt’oggi, è stato determinato solo da un “applauso” partito nel mezzo del discorso di insediamento del Presidente del Consiglio e che, a differenza dello scioglimento di Torre Annunziata avvenuto a seguito di reali riscontri di episodi di corruzione con l’arresto del Vicesindaco e del Dirigente all’Urbanistica della giunta “frontista”, nulla è emerso a carico dei convenuti nel processo per l’Incandidabilità degli amministratori stabiesi, celebratosi davanti alla 1^ sezione Civile del Tribunale di Taz, procedimento che ha registrato la pena dell’incandidabilità irrorata al Sindaco, con due assessori, solo in virtù dell’omesso controllo sull’operato dei Dirigenti i quali, sono sottoposti per norma al controllo della Segretaria Generale dell’Ente, sono stati addirittura premiati con l’erogazione della produttività dalla stessa Commissione Anticamorra. In questo complicato contesto stabiese, ed in relazione a quanto emerso nel corpo dell’Ordinanza relativa all’omicidio Tommasino, è semplice e chiaro per chiunque comprendere che i motivi dello scioglimento dell’Amministrazione di Cimmino ricadono esclusivamente in capo alle datate presunte collusioni tra politica&camorra delle passate amministrazioni di Csx venute fuori, e oggi adeguatamente supportate, dalle numerose dichiarazioni dei “collaboratori di giustizia” rese negli anni che vanno dal 2011 al 2020, con accertamenti “lumaca” che, evidentemente, qualche alto esponente delle istituzioni ha consentito in malafede che si diluissero nel tempo. E mentre torna prepotentemente alla ribalta quel tragico e becero passato, a questo punto sarebbe opportuno che Vicinanza, se ama questa città e in nome dell’appello promulgato dai 100 intellettuali, prendesse le distanze da costoro in via cautelativa invitando i numerosi “nominati” ad astenersi dalla competizione elettorale in corso per non inficiare, in maniera consapevole, il grande sforzo di uscire dal tunnel dell’intera comunità stabiese. La città non merita questa ennesima mortificazione!

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