(Red) – Politica e clan, un connubio “sinistro” sembra emergere da un’inchiesta dell’Antimafia che mira a far luce sui delitti che hanno insanguinato Castellammare negli scorsi decenni, tra cui l’omicidio di Gino Tommasino. Una vicenda dalle tinte oscure, che macchia di un “rosso” cupo anche lo scenario politico stabiese, connotato di presenze che ancora oggi fanno il bello e il cattivo tempo in un variegato e frastagliato mondo “centrosinistroide” che ingloba parenti e riferimenti di persone indicate dai pentiti per i rapporti intrattenuti con esponenti del clan D’Alessandro. Ci sono fratelli e genitori di candidati sul fronte “sinistro” ed anche persone che pare abbiano riferimenti politici in quello stesso scenario. Un brutto colpo per Luigi Vicinanza e Sandro Ruotolo, i cui appelli a tenere a distanza la camorra rischiano di andare a sbattere dinanzi alla presenza di eventuali alleati molto scomodi, come sembrerebbe rivelare l’inchiesta della Dda. Gli intrecci “sinistri” imbarazzano, e non poco, chi aveva effettuato una narrazione che scricchiola dinanzi alle nuove risultanze degli investigatori antimafia. I veti annunciati, mediati ed eliminati prima della presentazione delle liste lasciano oggi spazio ad un dibattito da allarme “rosso”.

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