(Red) – “Alle ultime amministrative il Centrosinistra ha ottenuto più di ventimila voti a Castellammare di Stabia. Ma eravamo divisi in più coalizioni e abbiamo perso le elezioni. E’ un errore che non dobbiamo ripetere”. Così ha esordito Nicola Corrado, membro della Direzione nazionale Dem, nell’intervista rilasciata a Metropolis. L’ex segretario della locale sezione del PD stabiese, dopo aver fatto ammenda degli errori commessi in un recente passato e non solo, lancia un invito all’unità del Csx stabiese affinché, superando vecchi e nuovi rancori e pregiudiziali comprese, all’interno del contesto della costituenda coalizione, si riprenda a dialogare mettendo il programma al centro del confronto politico per arrivare infine alla designazione di una sintesi, di alto profilo e gradimento, che possa consentire il superamento di una empasse giunta al limite dell’implosione. Corrado ha elaborato un’analisi lucida che, sulla scorta della linea intrapresa dal Centrodestra locale, per la prima volta in questi lunghi mesi rilancia l’importanza del programma politico tra le fila piddine, considerata la tossicità in conseguenza della logorante faida interna alimentata dalle degenerazioni determinate dalle diverse  componenti correntizie. Un appello accorato, responsabile, a quanto pare, anche se promosso e sostenuto da chi, salito sull’Aventino nelle consultazioni comunali del 2010 in diretta contrapposizione a Vozza – per la poltrona più alta di Palazzo Farnese – con il progetto di “Officina Democratica”, scelse nel 2015 con convinzione di appoggiare la sfiducia ordita ai danni di Nicola Cuomo e assistito, in seguito senza proferir parola alcuna, all’impallinamento di Pannullo e Iovino in quella fatale serata del 5 febbraio 2018. In realtà Corrado, sulla scia di questi precedenti, è diventato da tempo il Campione Mondiale in carica dello “Spaccastrummolo”, antico gioco praticato dai giovani negli anni ’70, un “titolo” che indubbiamente non potrà garantirgli la necessaria credibilità agli occhi dei potenti capibastone correntizi locali, nonostante il ruolo assunto recentemente con l’ingresso nella Direzione nazionale del partito, per fumare tutti insieme il “Calumet della Pace”. Inoltre, questa uscita sulla stampa a circa due settimane dalla “convention programmatica”, è stata letta dagli attenti osservatori politici stabiesi come il colpo di grazia definitivo sferrato sia alle legittime ambizioni di Elefante che a quelle di Di Martino, fautore e sostenitore del sedicente documento sottoscritto dall’intellighenzia locale, che auspicava di realizzare il colpaccio con Vicinanza. Uno scenario, quello disegnato dall’ex enfant prodige della “resistenza” studentesca degli anni ’90, che immagina di riunificare intorno ad un tavolo “Vittime e Carnefici” delle amministrazioni Cuomo e Pannullo indicando, in via preventiva, la realizzazione di un “campo necessario” realizzato per vincere le #Comunali2024 passando per il siluramento delle “finte civiche” dimartiniane e liquidando gli “amati grillini”, inclusa finanche la componente di Sinistra Italiana indiscussa protagonista al tavolo dei “tre amici al bar” nonché strenua sostenitrice del Presidente Elefante. Intanto, nella serata di ieri, è stato sottoscritto un documento che rivendica l’individuazione di “un candidato di alto profilo espressione del territorio e con l’intera coalizione (o di quello che resta) fermamente contraria ad ogni ipotesi che possa prevedere, da parte dei vertici provinciali piddini, di calare dall’alto un candidato  che non sia indigeno”, tanto senza passare per una riunione ufficiale del direttivo locale dei democrat. A questo punto è d’uopo chiedersi: “Cosa potrebbe accadere, nella giornata di domani, nella riunione dei rappresentanti del circolo stabiese con i vertici provinciali guidati da Saraceno?”

E Corrado, da fine e consumato volpone della politica locale (abbandonata l’ispirazione degli scritti “corsari” di pasoliniana memoria), sa bene che una volta azzerati i due contendenti in campo corre il serio rischio di ritrovarsi a dover decidere, sulla scorta di una ineluttabile richiesta in approdo dal tavolo provinciale, di sacrificarsi in nome dell’unità e della compattezza interna del PD ed accettare “aggrappandosi”, in nome della tanto decantata responsabilità politica, all’invito per diventare il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra stabiese alle comunali di giugno 2024! E chest’è!!!

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