(Red) – Una vita da cronista trascorsa nelle redazioni di Santoro a raccontare, e descrivere, spaccati di cronaca locale avulsi dal contesto politico-amministrativo di un territorio che oggi dovrebbe votare, attraverso i propri cittadini elettori, un senatore uscente designato dagli operosi “apparati sinistrorsi” nella vacua speranza di veder rappresentate le proprie esigenze da un signore che manco le conosce le reali problematiche di questo territorio governato, quasi ininterrottamente, da circa trent’anni da coalizioni di Csx, in disparte qualche brevissimo periodo in cui è stato al governo il centrodestra locale. Ma Ruotolo, al netto della frana di Pozzano e di qualche sanguinoso evento criminale che ha documentato, conosce le problematiche serie che affliggono i cittadini stabiesi e quelli dell’intero collegio? In una recentissima intervista sembrava voler affrontare la problematica della carenza di lavoro, ma anche su questo tema è scivolato sulla classica buccia di banana scegliendo di parlare del pubblico concorso indetto dall’Asia e non affrontando un tema che, nel collegio che si estende da Torre del Greco alla penisola sorrentina bacino dove punta a fare incetta di voti per essere eletto, esistono ampie sacche di disoccupazione con una percentuale che rasenta il 30% circa della popolazione. Uno status che coinvolge in particolare i giovani che, alla luce del ridimensionamento occupazionale di Fincantieri e della scomparsa dell’apparato industriale di via De Gasperi (per non parlare poi del fallimento delle Terme di Stabia), numerosissimi sono puntualmente costretti a fuggire dalla propria città per poter ambire a realizzare la necessità di lavorare nella speranza di poter coronare le proprie ambizioni. Ma Ruotolo ha provato a confrontarsi con i suoi sostenitori del Csx stabiese per capire le ragioni per le quali non sia stata mai avviata alcun processo di riconversione delle attività produttive sul territorio, a fronte delle decine di aziende pesantemente ridimensionate o chiuse in via definitiva (Fincantieri, AVIS, Terme, meridbulloni etc)in questo lungo arco di tempo in cui sono stati al governo della città?

Inoltre, appare addirittura grottesca l’affermazione attraverso la quale, il candidato Ruotolo, tenta di “mettere il cappello” intestando il merito delle iniziative del governo centrale alla propria parte politica preso atto che Draghi presiede, ancora oggi, una compagine di larghe intese di cui fanno parte, per chi non lo sapesse, anche Forza Italia e Lega autorevolmente rappresentate; un’affermazione molto “originale” che racconta in modo molto chiaro la capacità di parlare alla gente travisando la realtà attraverso il linguaggio della vecchia politica del personaggio in questione. Un ex-cronista, conosciuto solo per i suoi servizi giornalistici sulla camorra, dalla memoria molto corta in quanto, al netto della sua nota capacità professionale, in zona resta molto noto e conosciuto solo ed esclusivamente per aver contribuito, attraverso il ruolo istituzionale ricoperto ed in sinergia con altri esponenti del Csx, a gettare fango e melma sulla città di Castellammare, utilizzando una speculare e “partigiana” relazione redatta dalla commissione di accesso che, ai più, è sembrata comparabile, verosimilmente, molto più alla sceneggiatura del famoso lavoro cinematografico di “Benvenuti al Sud” che ad un serio lavoro di indagine “sugli atti amministrativi prodotti” da un’amministrazione sciolta con un infamante e pregiudizievole marchio sia per gli uomini coinvolti con le loro famiglie che per l’intera città. Una campagna elettorale alla disperata ricerca di contatti con gli elettori e di voti girovagando tra i mercatini rionali dove, secondo quanto ci è stato riferito, riesce ad ottenere solo cortesi e secchi rifiuti. D’altronde, per un candidato che gira con la “scorta”, in posti dove la gente manco lo conosce e che a stento riesce ad arrivare a metà mese facendo salti mortali per mangiare, assume la connotazione di un pesante “schiaffo alla miseria” visto che tra gli emolumenti da egli stesso percepiti, sommati al costo della scorta, costa alle casse dello stato una somma che si aggira su circa centomila euro mensili. Altro che polveriera caro Ruotolo, in questo territorio il valore lavoro è importante e fondamentale, non solo per il rispetto della dignità dell’uomo ma, anche e soprattutto, per sottrarre “mano d’opera” a quella camorra che non si sconfigge solo attraverso chiacchiere strumentali e distintivi ma con risposte adeguate, concrete, serie e immediate!

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